Colture dimenticate da Tavira
Il Bacino del Mediterraneo è luogo di passaggio, incontro, commistione di saperi, di ricchezze, di biodiversità. Come specie di mais divenute tipiche del Marocco ma originariamente importate dal Portogallo. La Dieta Mediterranea, stile di vita armonioso tra uomo e natura e non semplice elenco di alimenti, vive nei valori universali dichiarati Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità delle sette comunità emblematiche che la rappresentano. Una di queste è Tavira, una città che si affaccia sul mare, nella regione più meridionale del Portogallo continentale. Anche per Tavira, ricchezza di biodiversità, colture, e agrobiodiversità sono alla base dei prodotti che il territorio ha da offrire, abbondante nelle varietà di ortaggi, erbe aromatiche, formaggi, olio d’oliva, pesce. Eppure tante sono le colture che sono state abbandonate o dimenticate nel tempo. Grazie all’attività di studio, e ricerca universitaria ed istituzionale, molte delle tradizionali varietà agrarie originarie delle comunità emblematiche del mediterraneo possono essere riscoperte, ricoltivate e rivalorizzate.
A Tavira per esempio, è grazie all’ Associacao Interprofissional para o desenvolvimiento da producao e valorizacao da alfarroba che si sono riscoperte l’esistenza 13 varietà antiche di carrube, un nutritivo legume piatto tipico delle aree del bacino del Mediterraneo.
La Dieta Mediterranea e la filosofia che conserva non può prescindere da un’attenta attenzione da e verso il passato che, interpretato e riletto in chiave moderna, può condurci verso una direzione di diversità, sostenibilità e biodiversità.