Dato il loro valore, le zone umide richiedono un approccio ecologico integrale coordinato tra le Comunità Emblematiche della Dieta Mediterranea.
L'umanità del XXI secolo ha un compito arduo da svolgere: cercare di ristabilire l'armonia con tutti gli esseri viventi sulla Terra, recuperando la filosofia del benessere comune che sembra essere stata pericolosamente abbandonata dall'uomo moderno.
L'attuale livello di antropizzazione non ha eguali nella storia e ha colpito proporzionalmente il suolo e il mare, la società e la biodiversità, attuando un effetto boomerang che restituisce all'umanità lo stesso livello di danno e di squilibrio che abbiamo generato nel mondo esterno.
Meno biodiversità significa naturalmente meno diversità alimentare, meno nutrienti nel suolo, meno cibo nutriente, meno micronutrienti per l'umanità. Al contrario, preservare e valorizzare l'ecosistema naturale massimizza i servizi ecosistemici, la qualità dell'acqua, la stabilità del suolo, i pozzi di carbonio, che a loro volta diffondono il benessere umano, la coesione sociale e la prosperità economica.
Eppure, se negli ultimi anni si è assistito a un grande aumento della consapevolezza sui cambiamenti climatici, non si può dire lo stesso del ruolo giocato da zone umide.