La sfida: abbracciare un benessere collettivo
Non importa quale credo abbiamo, quale cultura abbracciamo, o in quale parte del mondo viviamo: tutti condividiamo una vita ed ognuno di noi è mosso da valori e desideri comuni: essere felice, essere in salute, avere accesso a sufficienti risorse naturali di qualità.
Eppure, mai come in questo periodo raggiungere il Buen Vivir, come riportato dalle costituzioni di Ecuador e Bolivia, è ricco di ostacoli e sfide. Perseguire benessere collettivo significa in primo luogo assicurare qualità della vita quotidiana: qualità del cibo, dell’aria, della nutrizione, dei servizi assistenziali, della salute psico-fisica - tutti aspetti che si sostanziano nel benessere animale, nella cura dell’ambiente e della valorizzazione dei servizi ecosistemici e che restituiscono alle persone, alle comunità, alle relazioni, ai territori e all’economia prosperità collettiva. Questa è la vera sfida del nostro tempo.
Perché è importante: aumentare la resilienza favorendo l'equilibrio fisico e mentale
Il legame tra mente e corpo è qualcosa che è stato a lungo teorizzato e riconosciuto: “mens sana in corpore sano”, diceva il poeta romano Giovenale nella sua Satira del II secolo d.C. Una consapevolezza che nel tempo abbiamo perso, o dimenticato, nella ricerca dell'omologazione alla società odierna, la società della performance. Soffriamo ora, infatti, di una frenesia costante, una carestia del tempo, e questo ci porta a cambiare stile di vita, non più dedicandoci, ma mettendoci in fondo alla “lista delle cose da fare”.
I problemi o le soluzioni che troviamo sono principalmente nel modo in cui mangiamo o ci muoviamo. Non gustiamo più ciò che stiamo mangiando perché non gli diamo abbastanza valore e non abbiamo più tempo da dedicare al nostro corpo, anche solo facendo una passeggiata. Tutto ci ruba il tempo perché la complessità della società è in aumento: tutto è interconnesso. Ed è per questo che ora abbiamo una concezione multidimensionale della salute come condizione di “benessere bio-psico-sociale”. Ora più che mai ci stiamo rendendo conto dell'importanza di collegare effettivamente i punti, cercando modi per affrontare i problemi mentali e fisici tenendo conto di quanto siano interconnessi, rendendo così necessari approcci interdisciplinari.
La strategia dell'UE: un approccio sanitario unico
🇪🇺 The Institute for European Environmental Policy together with the European Commission has been exploring evidence of the positive effects of nature on people (mental health, stress reduction, etc.) and the importance of contact with it since 2016.
Nature has restorative and stress-reducing effects, and even a short break from work in a green area can be positive. This knowledge should be used in planning work and living environments. For example, green areas in and around work environments, if actively used, would help individuals’ mental and physical recovery. From the scientific evidence and practical experience that has been discussed by projects throughout Europe, several recommendations can be derived. Because the field is multidisciplinary, there are always challenges to promoting understanding of the benefits of nature for health and well-being through media and community projects that increase public awareness. Indeed, governance structures at a broader level need to encourage transdisciplinary programs that focus on the benefits of nature and wellness and that contain a strong practical dimension. At the same time, local governments are responsible for providing adequate facilities, health, and social care services.
Le prove della ricerca condotta anche dall'Istituto per la politica ambientale europea mostrano che la natura stimola le persone a essere più attive fisicamente. Siamo abituati ad associare l'attività fisica solo al dispendio energetico e alla forma fisica. Ci sono, tuttavia, altri effetti positivi dell'esercizio in natura, come le emozioni positive derivanti dall'essere nella natura stessa, le relazioni di supporto con la comunità, la riduzione dello stress, il miglioramento della salute mentale e le esperienze estetiche, che sono conseguenze meno discusse dell'attività fisica correlata ricerca.
RegenerAction e le potenzialità dello stile di vita mediterraneo
🌱 Future Food Institute Future Food Institute ha deciso di trasmettere l'importanza del benessere a tutti coloro a cui si rivolge e con cui interagisce. Uno dei suoi progetti più importanti si svolge a Pollica, che fa parte del movimento internazionale Cittaslow, le “Città del Buon Vivere”, fondato nel 1999 e ispirato ai principi di Slow Food.
Lo slow living tende a ricreare un nuovo umanesimo dell'essere e del vivere nei luoghi. Il Comune di Pollica aderisce alla rete delle Città Slow con il nome di culla della Dieta Mediterranea. Proprio quest'ultimo, divenuto ormai il cuore di Future Food Mediterraneo, è uno dei principali strumenti per mettere in pratica il benessere, la salute mentale e fisica che abbiamo delineato sopra.
Il Modello Mediterraneo ci insegna dalle sue antiche origini che l'unico modo in cui l'umanità può prosperare è attraverso il raggiungimento del benessere collettivo. Oggi lo chiamiamo Prosperity Thinking, ovvero forme di design sostenibili che mettono al centro la natura e i bisogni umani. Nei tempi antichi, era una mentalità più naturalistica che consentiva alle persone e al pianeta di prosperare insieme: attraverso la fiducia, la generosità, la diversità e l'uguaglianza. Il metodo adottato da Future Food sta così ripristinando l'antica mentalità, affinata nel corso di diversi anni e recentemente pubblicata in articoli accademici.
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